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Chiesa di S. Francesco di Paola

Questa chiesa ex conventuale di Padri Minimi di San Francesco è sede della confraternita di Santa Maria ad Nives, ovvero del Cassopo, un tempo organata nell’antico oratorio collocato ai piedi del bastione di S. Francesco.

Costituita nel 1647 ebbe a sodali dei mastri ferrai. Ne fu promotrice la famiglia nobile gallipolina dei Venneri.

Abbattuta la vecchia chiesa, minata dai marosi, nel 1813 la confraternita ottenne la concessione dell’attuale chiesa di S. Francesco di Paola, confiscata dallo Stato in seguito alla legge di soppressione degli Ordini religiosi contemplativi.

Tale chiesa risulta eretta ad opera dei Padri Minimi di San Francesco attorno al 1630 ed ingrandita a cura e spese del Castellano spagnolo di Gallipoli, Giusepppe della Cueva che fece costruire il presbiterio, il nuovo altare maggiore e la sacrestia.

Al suo interno  sono collocati sette altari laterali con bei retabli barocchi in pietra leccese ed in legno intagliato, con interessanti dipinti del XVII e XVIII secolo.

Datato al 1753 ed attribuito ai Preite, mastri muratori di Copertino, è l’altare in pietra leccese con statua policroma di San Michele Arcangelo, appartenuto a Stefano Meli, il cui stemma araldico sopravvive ai lati della mensa.

Al 1631 risale, invece, l’altare di San Francesco di Paola con il bel dipinto del santo del gallipolino Giandomenico Catalano.

Interessante il secentesco altare ligneo con il dipinto raffigurante la Madonna di Pozzano. Attribuita ad Oronzo Miccoli da Lequile è la Vergine col Bambino ed i Santi Domenico e Francesco di Sales, tela incastonata nella tardo secentesca cornice lignea.

Il grande arco del presbiterio è minutamente decorato in oro zecchino.

Di scuola giordanesca è il dipinto collocato dietro l’altare maggiore raffigurante il transito di S. Giuseppe, lavoro autografo di Romualdo Formosa compiuto nel 1734.

Della vecchia chiesa confraternale, eretta accanto al bastione di San Francesco d’Assisi, si conserva una “Pietà” a graffito e carboncino ed un volto di S. Maria ad Nives su legno. Sul controprospetto vi è la cantoria, con organo del XIX secolo.

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