Associazione Gallipoli Nostra

Nel lontano 23 febbraio 1976 nasce a Gallipoli, per volontà di Francesco Fontò, il Club Gallipoli Nostra, con l'intento di radunare i tantissimi giovani all'epoca animati da uno spirito di operosità concreta a favore della propria città, allora fin troppo abbandonata a se stessa e priva di una specilica sensibilita verso un patrimonio artistico e culturale dimenticato o peggio ancora sacrilegamente devastato daII’incuria e dall'indilfferenza

Il nuovo sodalizio si presentò  alla città con un foglio ciclostilato per far conoscere a tutti i programmi e le ambizioni di chi non poteva rassegnarsi alla desolazione e all'abbandono in cui versavano i nostri beni storico-culturali.

Chi siamo?  Questa la domanda di fondo a cui era facile rispondere: "Spesso ci sincontrava insieme, passeggiaando sul corso, privi di entusiasmo, spinti per inerzia da gente che, come noi, consumava il suo tempo in futili chiacchiere; ogni tanto uno spintone scuoteva la nostra apatìa e qualche problema si affacciava in tutta la sua cruda realtà, mettendo in ciisi il nostro sistema di vita, piuttosto comodo ed egoista al massimo. Problema si aggiungava a problema e subito ci siamo accortii cha nella nostra Gallipoli vi é bon poco che vada bene, e che tutto il resto andava “sottosopra"...

Un vero caos: disoccupazione, sfruttamento, menefreghismo, mancanza assoluta di rispetto per quanto vi è di bello e di artistico. Parole...parole...parole... La colpa di tutto questo? Senz'altro la colpa é di chi ha in mano le redini del potere; ma ci siamo accorti che è anche nostra: di tutte quelle mani che insozzano il nome, spiaggia, giardini, strade, case... seminando dovunque Iuridume e disordine;  di tutte quelle braccia che si agitano violente solo per indicare e non si curano di operare; di tutte quelle lingue che si limitano solo a parlare, criticare e mai a costruire un discorso valido..."

Nel 1979 quel progetto fu ridefinito nell'ambito della costituita Associazione Gallipoli Nostra con regolare statuto rogato dal notaio avv. Giovanni Vinci.

 

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