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L'ambiente naturale

Il mare a Gallipoli è un fenomeno d'incanto dai colori cangianti e splendenti con una trasparenza che altrove è difficile da trovare. Il cielo terso o corrusco, si specchia nell'azzurro digradante verso il cobalto ed il fondo algoso stempera in gradienti di verde smeraldo le increspature create dal capriccio dei venti elisi mutandole in furenti impeti ondosi spumeggianti quando soffiano da maestrale.

Il mare a Gallipoli è mito antico i cui cantori ancora narrano leggende eroiche e tragiche e che rappresenta per i Gallipolini cultura ed economia, anima e vita.

L'ampia distesa marina che bagna le coste di Gallipoli può essere distinta in una zona a Prateria di Posidonia ed in una a coralligeno, pur non mancando fasce a scogliera sommersa, a fondo fangoso, ed a fondo arenoso, soprattutto lungo la fascia dunale del litorale nord e sud di Gallipoli.

La prateria di Poseidonia ha una particolare importanza per il mare di Gallipoli risultando una zona vastissima che ricopre oltre 12 Kmq. E' quindi una rarità biologica per l'insieme floristico e ricchezza faunistica.

Questa prateria è formata da piante fanerogame a foglie nastriformi ed assume una importanza considerevole per la notevole produzione di materiale vegetale, ma soprattutto perchè fornisce biotopi favorevoli a forme di vita vegetale ed animale oltre che rifugio per numerose specie.

La fauna ittica prevalente è rappresentata dalla maggior parte degli animali oggetto di pesca, dai polipi alle seppie, ai crostacei, come cicale ed aragoste, ai pesci, quali le donzelle, le salpe, le minole, gli sparaglioni ed i saraghi.

Non manca la Pinna nobilis che rappresenta il più grande mollusco bivalve del Mediterraneo, sulla cui pesca era un tempo basata la produzione di filato di bisso, utilizzato per intessere maglioni e calzini.

Il coralligeno si sviluppa invece su parte della costa sud e lungo il tratto che, dall'isola di S.Andrea, corre verso S.Maria di Leuca, attraverso le secche di Ugento.

Questo fondo è rappresentato da concrezioni calcaree, da detriti e frammenti di conchiglie.

Il fondo coralligeno è ricco di forme di vita e di vegetazione, con la presenza di crostacei decapodi (granchi, aragoste), di echinodermi (abbondanti le stelle di mare, le oloturie e le ofiure) e di una fauna ittica abbandantissima, anche non tipica del coralligeno.

Vi abbondano i gattucci, le murene le cernie ed i gronghi.

L'area del Pizzo

 L'ambiente naturale sopravvissuto al fenomeno dell'urbanizzazione è caratterizzato dalla presenza di un vasto litorale dunale lungo la costa sud che dal Lido S. Giovanni porta al Pizzo. Alle spalle dei cordoni dunali sopravvive parte dell'antica palude Li Foggi in gran parte bonificata negli anni '30 e che originariamente si estendeva per oltre 300 ettari. Alla fine del litorale dunale la costa si presenta a tratti rocciosa e a tratti sabbiosa e definisce verso il mare la zona del Pizzo che ha conservato intatto il suo valore naturalistico per la presenza di varie specie vegetali ritenute a rischio estinzione e quelle endemiche. Tutta l'area è caratterizzata da alternate aree di gariga e di macchia bassa nonchè di rare zone pratose e suoli rocciosi. Tutta l'area fa parte di un sito più ampio quale Riserva Naturale Regionale, comprendente la zona della Baia Verde, la zona umida Li Foggi e l'Isola S.Andrea, già dichiarata di interesse comunitario nell'ambito del progetto CEE Bioitaly della Comunità Europea.

In quest'area sono stati segnalati importanti tipi di vegetazione considerati habitat prioritario per cui se ne assicurata la tutela con la realizzazione di una specifica area protetta.

Flora e fauna

L'ambiente naturale del territorio gallipolino, caratterizzato principalmente dalla presenza della gariga e della macchia mediterranea, ha antropizzato la presenza di una vasta varietà di fauna e di flora. In campo faunistico interessante la presenza in zona palustre di una discreta varietà di uccelli acquatici, di anfibi e rettili. Numerosa invece la colonia di tassi e volpi in zona Pizzo. Sull'Isola S.Andrea, luogo di transito di numerose specie migratorie, è stato censito il raro gabbiano corso.  Sul Campo e sullo Scoglio dei Piccioni numerose le nidificazioni di gabbiani. In campo floristico numerose e rarissime le specie segnalate dal mondo scientifico. Tra queste la Orchis palustris e l'Erica manipuli flora incluse nel Libro Rosso delle Piante d'Italia e considerate a rischio di estinzione nell'ambito dell'intero territorio nazionale.

Considerevole, invece, la presenza di pregevoli specie endemiche esclusive dell'area salentina tra cui il limonio salentino scoperto per al prima volta sull'Isola di S. Andrea.

Stupefacente anche la presenza delle orchidee spontanee, tra le quali molte tutelate dalla convenzione internazionale "Cites".

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