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Oratorio del Carmine

La Chiesa risulta ricostruita nel 1838 sul luogo in cui, fin dal 1530, è attestata la presenza dell’antico tempio sulle cui volte, tra il 1660 ed il 1714, era stata costruita un’altra cappella.

Ambedue furono le sedi delle Confraternite di S.Maria di Monte Carmelo e della Misericordia.

All’interno è conservato un antico monolite lapideo raffigurante la Vergine Immacolata, appartenuto all’antico tempio demolito nel 1836.

In questa Chiesa si venera particolarmente la Madonna Addolorata per la cui devozione, il Venerdì precedente la Domenica delle Palme, si usa organizzare, da tempo immemorabile, una accorsata e pia processione per le vie della città ed un tradizionale “oratorio sacro” sui dolori di Maria e la Passione di Cristo, rappresentato nelle varie chiese di Gallipoli.

Il suo interno è di stile neoclassico e conserva con il monolite litico dell’Immacolata (XVIsec.), le barocche statue di S. Lucia e della Madonna del Carmine, nonché un dipinto raffigurante la “Deposizione dalla croce di Cristo Crocefisso” attribuito per tradizione popolare ad un giovane allievo di Giuseppe Ribera, detto Lo Spagnoletto, per qualche tempo ritenuto nativo di Gallipoli, ma in effetti opera di Girolamo Imparato (XVI sec.).

Un replica di quel soggetto fu eseguita dal gallipolino Giulio Pagliano, originariamente collocata in una edicola posta sul fianco prospiciente la via A. De Pace ma da qualche anno rimossa per evidenziare il sottostante affresco del XIX secolo.

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