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Chiesetta di S. Giuseppe

La chiesetta di S. Giusppe risulta eretta sul luogo in cui Mons. Cybo, nel 1567, trovò la cappella bizantina di S. Elia "discopertam et quo tegmine inferiore cecidit in totum", motivo per cui quel vescovo ne aveva sequestrato le rendite con l'ordine di svincolarle solo per l'esecuzione delle riparazioni necessarie.

Sulla cappella era stato preteso dagli eredi di Carlo e Geronimo Scaglione lo jus patronato.

Mons. Herrera, secondo la visita di mons. Capece, il 13 gennaio 1581, aveva ceduto ogni diritto a Cola Specolizzi al fine di ridurla a strada pubblica, dietro versamento di una enfiteusi perpetua di annui carlini 15 che, nel 1600 si pagavano da Lucrezia Brunca ed eredi di Gaspare Assanti.

La nuova chiesa fu costruita attorno al 1630, in cui fu organata nello stesso anno l’omonima Confraternita di San Giuseppe e della Buona Morte, eretta canonicamentene da mons. De Rueda che ne approvò le regole.

Rimasta la confraternita inattiva per lunghi anni, l’antica chiesetta fu chiusa al culto per essere riaperta solo nel 1887.

Nel 1904 la confraternita abbandonò definitivamente la cappella trasferendosi nella chiesa ex conventuale delle monache claustrali di Santa Chiara.

Il suo interno fu ristrutturato e abbellito di stucchi nel XVIII secolo.

Nel corso dei recenti lavori di consolidamento e restauro sono stati evidenziati alcuni reperti tombali di epoca alto medioevale.

Sull’esile campaniletto a vela sopravvive la campana, fusa dal gallipolino Giovan Giacomo Cuti nel 1635, nel priorato di Giovan Bernardino Genuino artefice dei disegni della Cattedrale.

Semplice nell’impostazione architettonica, ha l’interno arricchito da un altare lapideo, croma-ticamente esuberante rispetto ai corposi stucchi che decorano la volta .

La facciata è altrettanto semplice ma suggestiva con il bel finestrone centrale trilobato e lo stemma vescovile montato sul timpano dell’unica porta d’ingresso.

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