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Il Mercato coperto

Il Mercato rappresentava nella seconda metà del XIX secolo un tassello importante nella riorganizzazione dei servizi. Ed era visto come uno strumento capace di rendere le città più sane e simboli di modernità di un sistema di distribuzione commerciale, ma anche luogo d’incontro, di assemblee collettive, punti di riferimento sociali.

Dopo l’Unità d’Italia, la struttura tipica dei mercati fu quella delle grandi strutture in ferro, importate dagli esempi di Parigi, Londra e Berlino.

Il mercato coperto, invece, realizzato interamente in muratura, fu la tipologia alternativa, che qui in Gallipoli ebbe un significativo e raro esempio, tant’è che nel 1892, a soli due anni dalla sua messa in esercizio, è censito tra le uniche 18 strutture edilizie mercatali rilevate in Italia dall’architetto romano Marc’Antonio Boldi nel suo manuale.

L’idea del Mercato coperto di Gallipoli muove i suoi primi passi nell’agosto del 1881 attraverso un invito concorso inviato dall’Amministrazione comunale di Gallipoli a quattro tecnici gallipolini con l’intento di scegliere la migliore soluzione progettuale, preliminarmente individuando sul fossato del Castello il luogo di costruzione.

Tale spazio era passato, dal regio demanio, in concessione al Comune e sul suo sedime erano rimasti piantati i due grossi piloni con archi del ponte di accesso al Castello.

La scelta aveva favorito l’elaborato progettuale dell’ingegnere Franco che, in effetti, si presentava più organico e funzionale, unitario nel suo sviluppo lungo il fronte del castello e strutturalmente adeguato alle necessità della città.

La consegna dei lavori di costruzione del Mercato all’imprenditore tarantino Vincenzo Polito, che aveva assunto l’obbligo di terminarli entro due anni avvenne nel 1887.

Varianti al progetto iniziale e lavori non previsti in appalto, faranno slittare al novembre 1889 la fine dei lavori, che nel febbraio 1890 furono definitavamente approvati, con la firma del collaudo redatto dall’ingegnere Pacces.

Nel maggio del 1890 entrò, così, in esercizio il Mercato, per concludere la sua attività funzionale nel corso degli anni ’80 o giù di lì, nell’ambandono e nel degrado assoluto.

Interessato da un progetto di restauro con distacco dal fronte del Castello è stato riaperto al pubblico nel settembre del 2012.

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