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Palazzo Pizzarro

Ad Aloisio Pizzarro, figlio di Benedetto Governatore della Città negli anni 1700-1701, qui rimastovi "con moglie e figli negoziandosi il denaro con varie industrie", dovette appartenere, fin dopo la prima metà del XVIII secolo, il palazzo, che fu poi di Maria Teresa Cacciatore vedova di Vincenzo de Massa, di Girolamo, che lo alienò per contratto del 28.4.1848 a favore di Antonio Perrella, negoziante nato a Positano e qui stabilitosi e accasatosi con Teresa Romito.

Il palazzo che è situato sulla via già intitolata Statila, oggi Corrado Spagna, dal nome di un eroico medaglia d'argento morto sui campi di battaglia della I Guerra mondiale alla cui famiglia era appartenuta la proprietà ai primi anni del '900, è interessante poichè esibisce un portale rinascimentale a semi colonne bugnate con trabeazione dorica montato su di una cordonatura a toro appartenuta verosimilmente ad un precedente portale durazzesco.

E' opera certamente derivata da canoni rinascimentali Vignoleschi databile ai primi anni del '600 di cui alcuni esempi ancora superstiti in provincia con i portali dei palazzi Dellanos a Galugnano, Brancaccio a Ruffano nonchè con altro anonimo nel centro di Torrepaduli.

Il palazzo fu ristrutturato nel XVIII secolo, forse in concomitanza del passaggio della proprietà ai de Massa, con la costruzione della scalinata di accesso lungo il muro di prospetto, su cui venne realizzato il bel balcone barocco dalla robusta sagomatura con loggia aprentesi sul ballatoio di ingresso a primo piano.

È oggi proprietà Borsci.

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