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Palazzo del Seminario

A compiere l’idea, espressa nel 1624 da Mons. De Rueda, della costruzione di un Seminario diocesano secondo le prescrizioni dettate dal Concilio di Trento, fu il vescovo Serafino Brancone grazie alla devoluzione a tale scopo delle disposizioni testamentarie dettate dal sacerdote Biagio Sansonetti per la fondazione di un Istituto per le Scuole Pie in Gallipoli.

Alla costituzione del Seminario contribuì il Comune, con l’istituzione di un’annua pensione di 300 ducati e la devoluzione dei beni appartenuti alla soppressa abbazia basiliana di S.Mauro.

Il 16 marzo 1752, si pose la prima pietra di costruzione, per opera del mastro Adriano Preite da Copertino cui si attribuiscono anche i disegni di progetto.

L’opera risulta compiuta nel 1756 ed ufficialmente inaugurata nel 1760 da mons. Ignazio Savastano che ne aveva affidato la direzione al fratello, il Padre gesuita Francesco Saverio.

Il fronte del seminario, realizzato in carparo, esibisce modanature e fregi della elegante finestratura barocca replicati negli stessi anni nel primo ordine del palazzo Doxi.

All’interno conservava la semplice ed austera cappella dedicata alla Vergine Immacolata con il bel dipinto dell’altare realizzato dal pittore murese Liborio Riccio che dipinse anche un S. Luigi e di S. Francesco Saverio.

Nel Seminario ebbe sede per qualche tempo, fino al 1898, il museo comunale di Gallipoli. È oggi sede del Museo diocesano.

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