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Chiesa di Santa Teresa

 

Costruita sul finire del XVII secolo ed adibita a servizio del monastero claustrale delle Carmelitane scalze, questa chiesa rappresenta un esempio significativo, se non unico, dell’applicazione del gustobarocco leccese del tempo trasfuso nel grandee monumentale retablo dell’altare maggiore minutamente scolpito nella pietra leccese, che fa da sfondo al leziosoe policromo altare marmoreo, nella prima metà del XVIII secolo scolpito dal napoletano Gennaro Cimafonte su disegni dell’architetto Niccolò Tagliacozzi Canale.

Chiesa e Monastero furono costruiti tra il 1687 ed il 1690 a cura e spese del vescovo spagnolo Perez de la Lastra, del quale è visibile il marmoreo monumento funerario “in cornu evangeli”.

Rutilante di dorature appare il settecentesco organo, montato sulla cantoria nel presbiterio, attribuibile al mastro organaro Carlo Sanarica, originario di Grottaglie e morto a Gallipoli nel 1770.

Sull’altare maggiore è collocata la tela raffigurante la Sacra Famiglia con S. Teresa e al secondo ordine del retablo la Madonna del Carmine.

Anche glialtri tre altari laterali in pietra rivelano tutti i caratteri tipici del gusto barocco leccese.

Interessante la tela raffigurante i SantiAgostino ed Ignazio di Loyola attribuita alla scuola leccese del pittore Antonio Verrio.

La chiesa ha due differenti entrate: quella principale è sovrastata dalla statua della titolare e da una lunga epigrafe, con stemma episcopale dimons. De Rueda che rammenta la edificazione della chiesa nel 1690 e la concessione dell’indulgenza plenaria riservata ai fedeli che avessero recitato la salutatio angelica.

Sulla porta principale, di prospetto all’altare maggiore, è collocato, invece, lo stemma lapideo dell’ordine dei Carmelitani scalzi.

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